IL NULLA COME GUIDA

Per l'eremita di città, diversamente da quello del deserto, scegliere sempre il quotidiano vivere in base alla mentalità del nulla è faticoso, esercizio di pazienza e di discernimento meticoloso. Infatti lui può avere a che fare con tutto e con tutti, avere anche per sè cose e situazioni essenziali e importanti, ma non si deve mai attaccare a nulla di queste cose. E il nulla non corrisponde affatto con il niente! Il niente è così di fatto, mentre il nulla è azione che annulla tutto quanto ciò che non serve alla identità dell'eremita e della sua città. Il nulla annulla, ma anche dà il senso e l'essenza dell'identità. Per questo, la mentalità del nulla deve dirigere tutta l'azione, il pensiero e la parola dell'eremita. Il nulla è la guida di tutto, del quotidiano, del destino, della provvidenza e della previdenza, per cui ogni problema e possibilità si annullano in quel tutto che ogni cosa e situazione ingloba e riceve, trasformando il opportunità tutto quanto, anche ciò che apparentemente non ha valore o senso. L'annullamento permette la ricrescita naturale, originale e sensata, quella essenziale al progresso dell'eremita e della intera città. La mentalità del nulla non contempla l'avere niente, ma permette di avere tutto senza attaccarsi a niente, per permettere al nulla di agire come anima, senso, orientamento e spirito del tutto, di ciò che c'è e non c'è, di ciò che si ha e non si ha. Il nulla è un mistero che dal niente sorge e anima tutta la storia: quella dell'eremita nel suo progresso di crescita spirituale, umano e sociale, e quello dell'intera città e società, che nel cammino di decrescita verso il niente può risorgere verso il nulla che è la sua anima e l'anima del mondo.

Nessun commento:

Posta un commento