IL PROCEDER PIANO

Pare impossibile, in una città dove tutti e tutto procedono freneticamente, la missione dell'eremita nel procedere piano, in modo saggio ed equilibrato. E non parliamo solo del camminare dei passi, ma dei passi frenetici della mente, del cuore, dei comportamenti, delle parole, dei gesti, delle cose che succedono e si accavallano. L'energia dell'eremita proviene proprio dall'andar contrario, a mo' di elastico tirato, che prende forza per slanciarsi in bilanciamento, in equidistanza, in una posizione di passo saggio e calibrato. L'andar contrario, o meglio controcorrente richiede coscienza, sacrificio, pazienza, e l'accettare con umiltà la tanta delusione nel sentirsi e vedersi escluso dal cammino di tutti e nel procedere di ogni cosa. La profezia del proceder piano per la città è incompresa, denigrata e accantonata. Ma l'eremita sa di dover andare avanti con questa sua missione, sa di essere nella città senza mai essere della città, ma come segno, richiamo e guida, suo malgrado, non per i propri meriti, ma perchè lì è stato posto e lì deve testimoniare il meglio per sè e per la città. L'eremita lascia che le compagnie lo superino in cammini di esperienze mondane, in passi di modernità materiale, in brillantezza di intelligenza umana; ma poi, con il suo atteggiamento, sa che lui li attenderà al varco della storia, quando tutto passerà, e resterà solo il segno che l'eremita teneva stretto alla sua vita: l'equilibrio della serenità per tutta la città. 

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