SORPRENDERSI

In una città dove tutto è assodato, ripetitivo e dato per scontato, ecco il semplice ma grande compito dell'eremita: sorprendersi, e quindi sorprendere a sua volta. La sorpresa riguarda proprio tutto quello che sta in città: da un lampione, a una strada, a una buca nel terreno, a una panchina, a un crocevia, a un attraversamento, a una casa,... e riguarda anche gli atteggiamenti delle persone: da un saluto, a un gesto, a una parola, a un sorriso, a uno sguardo, a un atteggiamento gentile e educato,... La sorpresa alla fin fine fa sorprendere la stessa città, che si scuote come a un risveglio di apprezzamento per ciò che aveva dimenticato o considerava inutile e futile. La sorpresa stessa di avere un eremita in città, per la città è un risveglio di atteggiamenti sorprendenti e inaspettati, che infondono gioia e speranza nell'anonimato e nella nebulosità del procedere quotidiano. La sorpresa è anche quella dell'eremita che con sorpresa scopre sempre nuovi aspetti e atteggiamenti per la propria identità cogliendoli proprio nella città, che diventa come un baule che racchiude le magie le più semplici ma anche le più efficaci. Sorprendersi insieme, per l'eremita e per la città, diventa un connubio favoloso e ricreativo delle persone, delle cose, dell'eremita e della città.

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