IL TOCCO DEL CUORE

L'eremita di città non deve fare chissà che cosa, anche perchè di cose da fare la città ne è piena, e nemmeno deve incontrare chissà chi, o avere a che fare con particolari situazioni in quanto eremita. No, no. Lui invece ha un compito molto molto importante per sè e per la città: mettere il cuore in ogni cosa che tocca, o meglio, avere il tocco del cuore in ogni cosa che gli viene incontro e nella quale si imbatte, che sia una situazione o una persona. La città infatti si sta decuorando a vista d'occhio e richiede l'intervento di colui che porti un tocco di amore come un battito del cuore, che possa risvegliare il miglior sentimento sopito o coperto dalle situazioni della mentalità della città. L'eremita deve portare in ogni dove il tocco del cuore. Del suo, da una parte, recando attraverso la sua persona il raggio di amore e di vita per la città. Della città, dall'altra parte, che ha in sè un tocco originale, ma dimenticato e trascurato, e che va risvegliato, ma c'è già al cuore della stessa città, che attraverso l'eremita può riemanare il tocco del cuore come un raggio di luce per ogni persona di buona volontà, e che sia disposta ad accoglierlo, a viverlo e a trasmetterlo. Il tocco del cuore è come un tintinnio quasi impercettibile all'udito, ma rintracciabile nello sguardo, nella capacità dell'ascolto, nel tempo dedicato, o anche solo nella presenza. L'eremita, già solo con la sua presenza amorevole nella città suscita il tocco del cuore, e si lascia toccare da una città che gli ridona in cambio amore, solidarietà, compassione e comunione di vita. 

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