RUMORI E SILENZI

Nella città ogni rumore può essere un richiamo, mentre nel deserto può avvenire che ogni silenzio possa diventare un disturbo all'eremita. Lo spirito con cui affrontiamo rumori e silenzi ci fa essere in grado di crescere o di disperderci nella ricerca dell'identità eremitica. In città c'è il rumore delle campane che ci richiama alla preghiera, ma non dimentichiamo che i rumori fastidiosi per noi sono anche i più atti al confronto, alla calibratura, all'allenamento della pazienza e della sopportazione, sono prove di una palestra d'animo che rafforza cuore e mente, mentre altri suoni e rumori non fanno che passare oltre. Il richiamo della contrarietà ci obbliga a essere veri, a rimanere nell'equilibrio mentre potevamo cedere all'ira, all'ansia, alla fretta e alla fuga dalla situazione. Per questo la città rumorosa racchiude, se abbiamo lo sguardo per coglierlo, il tesoro prezioso del romitaggio umano. Il deserto, se da una parte col suo silenzio concilia il meditare, rischia anche, se non affrontato con lo spirito adatto, di diventare disturbo e distrazione dal raccoglimento, accrescendo invece la tensione alla concentrazione, quindi impedendo di fatto il cammino verso la ricerca dell'identità dell'eremita. A volte il silenzio, se non ci sono grilli per la testa, attesta soltanto una testa vuota. Avere a che fare con i grilli ci fa essere capaci di confronto, valutazione saggia e ascolto di tutto ciò che ci passa per la testa, soppesandone il valore per la crescita del nostro essere sempre meglio eremiti a partire da quella città caotica che è la nostra mente.

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