SCONFITTE VINCENTI

L'eremita in città avrà un percorso pieno di sconfitte, insieme a rari successi. Che non si inebrii di questi, ma faccia tesoro delle sconfitte come vie maestre per l'umiltà e la ricerca del vero romitaggio. La città provoca continuamente l'eremita e gli mostra le vie del piacere, del potere e del godere, e non altro. Ma queste illusioni e tentazioni se assecondate porteranno l'eremita ad assuefarsi alla città, perdendo il suo mordente e la sua profezia. Da una parte, accettare le sconfitte è segno di umiltà e di crescita; dall'altro il non condividerle, è segno di maturazione e di affidamento a una storia sopra quella umana: alla storia del regno superiore, non in mano d'uomo, ma del mistero della vita. La vita in città da una parte sconfigge l'opera dell'eremita facendogli sperimentare la propria pochezza, dall'altro proprio in questo gli presente la possibilità di affidarsi in toto all'opera di una realtà superiore alla città. In questo senso, tutte la sconfitte che l'eremita subisce nel suo percorso in città non lo annienteranno affatto, anzi lo forgeranno a immagine della vita stessa vincente sopra ogni altra situazione. La città, pur con tutte le sue piacevolezze e prelibatezze potrà indurre in tentazione l'eremita in qualche occasione, ma non riuscirà mai a renderlo suo suddito, essendo lui con una coscienza superiore atto a ritornare sempre alla fonte dell'umanità, alla sorgente della verità, da dove, con l'umiltà dello sconfitto, potrà sempre testimoniare la vittoria della vita su se stesso e sulla vita di una  città redenta. 

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